L’ufficiale della Gestapo che arrestò Anna Frank

Condividi l'articolo

Un’immagine di Anna Frank, pubblicata all’interno del suo noto diario.

Karl Josef Silberbauer, l’ufficiale della Gestapo rimasto famoso per aver rintracciato e arrestato il 4 agosto 1944 Anna Frank in una soffitta di Amsterdam, divenne nel dopoguerra un agente segreto dell’Organizzazione Gehlen e poi del Bundesnachrichtendienst (BND), il servizio civile di intelligence della Repubblica Federale di Germania, la struttura che aveva preso il posto dell’Organizzazione Gehlen.

La ragazzina ebrea, deportata con la famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz, morì l’anno dopo in quello di Bergen-Belsen, ma lasciò ai posteri la più struggente testimonianza sull’Olocausto, contenuta nel suo celebre diario.

Silberbauer collaborò attivamente con Gehlen per almeno dieci anni, sia come informatore sia come reclutatore, venendo impiegato anche come infiltrato nelle organizzazioni naziste e nei gruppi comunisti.

Lo rivela il giornalista Peter-Ferdinand Koch nel libro Enttarnt. Doppelagenten: Namen, Fakten, Beweise (2011), in cui ha raccolto prove in tal senso negli archivi della CIA a Washington e negli archivi federali nazisti a Coblenza, in Germania.

Silberbauer era comunque in buona compagnia, poiché almeno altri duecento agenti della RSHA, implicati come lui nelle vicende della “soluzione finale”, furono assunti dai servizi segreti tedeschi del dopoguerra.

Dal 1954 egli divenne anche ispettore della Kriminalpolizei a Vienna, probabilmente per i buoni uffici interposti da Gehlen.

Nel 1963 Simon Wiesenthal, il noto “cacciatore di nazisti”, lo rintracciò grazie all’esame incrociato di un elenco telefonico del personale della Gestapo in servizio in Olanda e una recente guida telefonica di Vienna.

Dopo che la sua storia (con il suo nome) fu pubblicata con clamore l’11 novembre 1963 sul Volksstimme, il giornale comunista stampato a Vienna, Silberbauer fu nascosto in una località segreta: riammesso in servizio sei mesi dopo, fu trasferito in un altro ufficio con diverse mansioni.

L’arresto di Anna Frank di per sé non costituiva, infatti, un presupposto sufficiente per perseguirlo penalmente.

Hai letto un estratto dal libro “Le spie naziste degli Stati Uniti” (Idrovolante Edizioni, 2023).

Lascia un commento