L’11 settembre 2001 buona parte della documentazione giudiziaria attestante i collegamenti tra banchieri americani e nazisti, prima e durante la Seconda guerra mondiale, è andata irrimediabilmente distrutta.
Tutti i documenti, come scrive il giornalista Rino Di Stefano, erano infatti «custoditi negli archivi della Securities and Exchange Commission (SEC), la cui sede si trovava nella World Trade Center 7, la terza torre caduta da sola nel pomeriggio dell’11 Settembre 2001, senza essere stata colpita da alcun aereo. La WTC7 si trovava a oltre 150 metri dalle altre due, colpite dagli aerei e cadute su se stesse uccidendo quasi tremila persone innocenti. In quegli archivi, ha ammesso la SEC, c’era la documentazione completa di oltre settemila processi, tra i quali quelli relativi al nonno di Bush. Tutto è andato distrutto e ancora oggi esistono non poche polemiche su come mai quella torre di 47 piani, alta 173,7 metri, sia crollata in quel modo, come un castello di carte».
Il primo presidente della Securities and Exchange Commission (Commissione per i Titoli e gli Scambi) fu Joseph Patrick Kennedy, il padre di JFK: egli ottenne quell’incarico nel 1934 grazie alle frequentazioni degli anni Venti proprio con Franklin Delano Roosevelt, che ne decretò la nomina quando divenne presidente degli Stati Uniti grazie al sostanzioso sostegno economico della famiglia Kennedy,
SEC era l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Nel 1987 fu inaugurata la nuova sede, che fu devastata dalle fiamme e crollò nell’evento appena ricordato.
Nonostante le indagini che attestarono «i cedimenti strutturali che produssero la “progressiva” caduta», verosimilmente provocati «“anche” dalle distruzioni prodotte dai detriti», rimane ancora il dubbio sulle reali circostanze che determinarono il crollo dell’edificio, come ha sempre sostenuto il giornalista investigativo Giulietto Chiesa: «nemmeno un incendio di gigantesche proporzioni (che per altro non ci fu) avrebbe potuto trasformare le travi d’acciaio che sostenevano l’edificio in salcicce pieghevoli. Tutte le analisi scientificamente decenti hanno accertato l’evidente implausibilità dell’ipotesi che un edificio in acciaio entri in caduta libera. Non avviene, non è mai avvenuto, non può avvenire. A meno che non vi siano stati esplosivi per scardinare i supporti e le connessioni tra le travature».
Per fortuna la consultazione dei documenti desecretati, conservati nell’Archivio Nazionale degli Stati Uniti, da cui è partita l’inchiesta giornalistica del Guardian nel 2001, ha permesso di conservare a futura memoria buona parte delle malefatte dei protagonisti (tra cui Prescott Bush), almeno per quel che concerne la rete di riciclaggio del denaro sporco derivante dalle attività a sostegno del partito di Hitler, promossa dall’industriale tedesco Fritz Thyssen, nei primi anni Trenta del secolo scorso.
Hai letto un estratto del libro “Le finanze occulte del Führer”, Edizioni Aurora Boreale, ottobre 2023.